Il Novembre Azzurro di Europa Uomo Italia è iniziato quest’anno con una conferenza stampa di presentazione dei dati EUPROMS, il sondaggio europeo sulla qualità di vita degli uomini che sono stati curati per tumore della prostata, alla presenza di specialisti e rappresentanti delle Istituzioni.
Sono stati evidenziati i messaggi chiave dell’indagine: l’importanza della diagnosi precoce tanto più cruciale dal momento che il tumore della prostata non dà segni di sé in fase iniziale; la necessità di potenziare percorsi diagnostico-terapeutici definiti attraverso la realizzazione di unità di cura dedicate, le Prostate Unit, al cui interno opera il team multidisciplinare; l’importanza, per i pazienti con tumore a basso rischio, della sorveglianza attiva (piano sistematico di controlli a intervalli definiti) per preservare al meglio la qualità di vita.
“I dati evidenziano un percorso da seguire per la tutela della salute degli uomini”, ha affermato Maria Laura De Cristofaro, Presidente di Europa Uomo Italia: “come per il tumore del seno, anche per il più diffuso tumore maschile è necessario un programma di screening e sono indispensabili le Prostate Unit, per le cure più efficaci.”
I dati del sondaggio EUPROMS presentati da Europa Uomo hanno spinto la Commissione Europea a prendere un’iniziativa storica: raccomandare a tutti i Paesi dell’Unione percorsi di screening anche per il tumore della prostata (Raccomandazione 9 dicembre 2022). Grazie ai fondi europei, si stanno già sperimentando programmi pilota di screening in alcuni Paesi nell’ambito del consorzio europeo PRAISE-U.
“I pazienti sanno bene che la diagnosi precoce è essenziale per evitare che il tumore sia diagnosticato già in fase avanzata, quando è già metastatico” ha osservato la Presidente De Cristofaro, “ma per il tumore della prostata ancora non è previsto dal Sistema Sanitario nessun programma di screening.”
“Siamo consapevoli che lo screening per il tumore della prostata è complesso”, ha continuato la Presidente di Europa Uomo Italia, “ma oggi chiediamo alle Istituzioni italiane di investire nella salute maschile. I fondi dell’Unione Europea possono essere utilizzati anche nel nostro Paese per avviare programmi pilota di screening e per implementare le Prostate Unit.”